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Effetto Mirai

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Bmw iX5 è la punta di un iceberg tecnologico, frutto di una collaborazione che nel corso dei prossimi anni non mancherà di mostrare i suoi frutti.

BMW ha presentato il suo futuro a Idrogeno. Un percorso evolutivo importante. Da un iniziale impiego allo stato liquido a quello gassoso odierno. Un cammino verso un futuro realmente sostenibile che passa attraverso una strategica collaborazione con Toyota. Quest’ultima antesignana nel proporre la soluzione idrogeno-celle a combustibile (fuel-cell), ora sul mercato con Mirai, una vettura lanciata nel 2013 e rinnovata nel 2021 con una tecnologia FCVE di seconda generazione.

Nel 1997, al lancio della tecnologia Ibrida, “endotermico + elettrico”, Toyota propose ed indicò già la soluzione idrogeno- fuel cell come “he Ultimate Solution, la soluzione risolutiva. Da perseguire.

Correva l’anno 2013 e fu annunciato che BMW Group e Toyota Motor Corporation (TMC) avevano firmato un accordo per continuare la loro collaborazione strategica di successo a lungo termine. Questi accordi in realtà facevano seguito ad un memorandum d’intesa firmato già nel Giugno 2012 a proposito del quale è bene ricordare che cosa dichiararono allora le parti. “Le aziende sono convinte che la tecnologia delle celle a combustibile sia una delle soluzioni necessarie per raggiungere emissioni zero. Il gruppo BMW e il gruppo Toyota condivideranno le loro tecnologie e svilupperanno congiuntamente un sistema fondamentale per veicoli a celle a combustibile, comprendente non solo uno stack ed un sistema di celle a combustibile, ma anche un serbatoio, un motore ed una batteria per l’idrogeno, con l’obiettivo di completarlo nel 2020”.

Si sa inoltre che BMW e Toyota stanno lavorando insieme anche per valutare lo sviluppo di una rete di rifornimento di idrogeno e per creare codici e standard necessari per la diffusione dei veicoli a celle a combustibile. Oggi stiamo vedendo la punta di un iceberg tecnologico, frutto di una collaborazione che nel corso dei prossimi anni non mancherà di mostrare i suoi frutti.

In Italia l’obiettivo del Piano Nazionale per la mobilità ad idrogeno per il 2025 prevede 27.000 veicoli alimentati da questo combustibile, 8,5 milioni nel 2050, con 23.000 autobus riforniti da 5.000 stazioni di rifornimento. L’idrogeno può essere prodotto dal gas naturale oppure dal biometano oppure ancora dall’elettrolisi dell’acqua, usando per il procedimento elettricità da fonti rinnovabili.

I veicoli a celle a combustibile (fuel cell) sono già una realtà. Le infrastrutture per il rifornimento in Italia hanno un hub H2 inaugurato nel 2014 in provincia di Bolzano ed uno a Marghera nella Hydrogen Valley dove Toyota Italia ha messo a disposizione 6 Mirai, tre per il Comune e 3 per il servizio di car sharing cittadino.

I visionari guardano lontano.

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